Di Alessandro Saldutti, Country Manager Italia - Scalable Capital
L’Inps ha recentemente aggiornato il simulatore a disposizione dei cittadini per calcolare le proprie aspettative pensionistiche. Il risultato? Per la maggior parte dei giovani che si affacciano oggi al mondo del lavoro, la pensione resta un sogno lontano, se non un miraggio. In accordo con le ultime stime, ad esempio, un venticinquenne attivo lavorativamente da 12 mesi potrà andare in pensione anticipata a 70 anni e a riposo per sopraggiunti limiti di età a 70 anni e 6 mesi. Come se non bastasse, le possibili riforme da parte del Governo in tema di pensioni si inseriscono in un già complicato quadro economico caratterizzato da un’inflazione rampante e conseguente aumento del costo della vita. E proprio per far fronte alla rapida crescita dei prezzi dell’economia, poche ore fa, la Banca Centrale Europea ha appena annunciato un ulteriore aumento dei tassi dello 0,5%, portando il tasso di interesse sui depositi al 3%.
In questo contesto economico, politico e finanziario che strumenti hanno le famiglie, i giovani lavoratori e i risparmiatori per gestire e proteggere i propri soldi e prendere in mano il proprio futuro?
Il sistema pensionistico italiano e come tutelarsi attraverso gli investimenti
Il dato chiave che determina la stabilità e il funzionamento di un sistema pensionistico è rappresentato dal rapporto tra il numero dei contribuenti o lavoratori attivi nel Paese e il numero dei percettori di una pensione. Secondo l’INPS, il nostro sistema è a rischio collasso quando questo rapporto è al di sotto di 1,5, quindi quando meno di 1,5 persone lavorano pagando i contributi per ogni lavoratore a riposo (pensionato). Il problema? In Italia, tale rapporto è già a 1,4 e si stima che entro il 2050 scenda a quota 1.
Il dato chiave che determina la stabilità e il funzionamento di un sistema pensionistico è rappresentato dal rapporto tra il numero dei contribuenti o lavoratori attivi nel Paese e il numero dei percettori di una pensione. Secondo l’INPS, il nostro sistema è a rischio collasso quando questo rapporto è al di sotto di 1,5, quindi quando meno di 1,5 persone lavorano pagando i contributi per ogni lavoratore a riposo (pensionato). Il problema? In Italia, tale rapporto è già a 1,4 e si stima che entro il 2050 scenda a quota 1.
A questo proposito, la Germania non sembra in una situazione migliore. Una differenza importante, tuttavia, esiste e riguarda il tipo di approccio che i cittadini hanno adottato per far fronte a tale situazione. La Germania può infatti vantare un livello di educazione finanziaria decisamente più elevato dell’Italia, il che aiuta i cittadini tedeschi nella gestione delle alternative in ambito previdenziale ed economico. Un esempio è rappresentato dalla diffusa propensione all’investimento e della popolarità dei piani di accumulo in ETF come tutela economica nel lungo periodo.
Al contrario, gli italiani sono storicamente un popolo di risparmiatori, come dimostrano i 1.100 miliardi di euro detenuti in conti correnti. Anche il report presentato recentemente dalla Consob – VIII Rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane – ha rilevato una scarsa fiducia degli italiani nei confronti del sistema finanziario e una profonda disparità di genere in materia di conoscenza di prodotti finanziari e servizi di investimento digitalizzati. È emerso, inoltre, come gli investitori italiani trovino complicato il concetto dell’importanza del tempo negli investimenti finanziari, preferendo investimenti con un orizzonte temporale di breve/medio periodo: è assente, dunque, la consapevolezza della correlazione tra il fattore tempo e il risultato (performance) dell’investimento.
È fondamentale, oggi più che mai, sensibilizzare le famiglie italiane relativamente al corretto approccio alle scelte d’investimento come possibile alternativa e in parte soluzione all’instabile sistema pensionistico del nostro paese. Con lo sviluppo della tecnologia, anche il settore degli investimenti si è digitalizzato, offrendo la possibilità di accedere ai mercati azionari a un numero sempre maggiore di persone in maniera semplice e sicura. Tuttavia, le potenzialità di questa pratica non sono ancora state messe in risalto né identificate come principale alternativa per far fronte ad una sempre più irraggiungibile pensione.
Soprattutto per le nuove generazioni è importante comprendere appieno i vantaggi dell'investire nei mercati finanziari. L’esempio più adatto è rappresentato proprio dai piani di accumulo in ETF, una tipologia di investimento a lungo termine, diversificata e responsabile, che può fungere da pilastro in un contesto di instabilità quale è il sistema pensionistico del nostro Paese.
Una rivoluzione finanziaria
Negli ultimi tempi si è sentito molto parlare di ETF. Ma di che cosa si tratta esattamente?
Gli Exchange Traded Funds sono una gamma di fondi azionari e obbligazionari che segue l’andamento di un indice, ovvero la performance di un particolare mercato o segmento di mercato. Sono facili da acquistare e negoziare, sono diversificati e mirano a catturare la performance di un indice ad un costo contenuto, solitamente un decimo dei fondi comuni e altri prodotti di investimento. Proprio la loro convenienza e diversificazione spiegano perché la loro popolarità è cresciuta rapidamente, soprattutto tra i giovani investitori nella fascia tra i 25 e i 35 anni.
Sono la più importante innovazione finanziaria degli ultimi 30 anni. Sono semplici, efficienti e trasparenti. Non c’è strumento che abbia fatto di più a beneficio degli investitori privati.
I piani di accumulo in questi strumenti assicurano un “tesoretto” a integrazione di una pensione, rispondendo ai bisogni concreti di molte persone. Pertanto, sono destinati a diventare estremamente diffusi in Italia, tanto quanto lo stanno diventando in Germania e in altri Paesi Europei.